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Rovereto, 26 maggio 2010 «C’è una sola persona in grado di dire una cosa e poi smentirla il giorno dopo ed è Silvio Berlusconi. Andrea Miorandi non può copiarlo». È caustico Pino Finocchiaro dei Verdi ma la guerra era stata annunciata ed ora quelli del «sole che ride» sono andati davvero alla pugna. Ieri mattina hanno iniziato una sistematica distribuzione di volantini in centro storico per invitare i roveretani a non votare per il candidato sindaco Miorandi. «Ne abbiamo stampati cinquemila e li consegneremo tutti». Insomma, volete far vincere Guglielmo Valduga, il vostro nemico giurato la scorsa legislatura? «Ci mancherebbe! Noi invitiamo gli elettori a recarsi ai seggi ma infilare nell’urna la scheda bianca o annullata». Il volantino si chiama «Rapporto agli elettori» e traduce tutta la rabbia per un apparentamento in vista del ballottaggio che non si è concretizzato. «Andrea Miorandi è prigioniero dei veti partitocratici, si è dimostrato privo di autonomia politica e di capacità di innovazione e apertura. Sono inaccettabili le logiche partitocratiche, di potere e di esclusione del pluralismo politico e culturale. I Verdi e gli ecologisti sono generosi ma non stupidi; trasparenti ma non invisibili. La chiusura arrogante di Miorandi e della sua coalizione porterà loro stessi all’impotenza e ad un vero suicidio politico». E ancora: «L’operazione neocentrista di cui è rimasto prigioniero il Pd è clamorosamente fallita: le forze politiche che l’hanno sostenuta hanno ottenuto risultati assai modesti e i loro massimi esponenti sono rimasti fortemente penalizzati. Qualunque persona dotata di raziocinio si sarebbe aspettata un allargamento della coalizione in vista del secondo turno ma la presunzione di autosufficienza si è riprodotta in modo insensato». E contro lo schieramento guidato da Miorandi, in particolar modo contro il segretario roveretano del Pd Fabiano Lorandi, si scaglia anche l’assessore uscente Giovanni Spagnolli. «Sono ragionevolmente preoccupato ed indignato. Preoccupato perché il vostro candidato sindaco insiste in maniera ossessiva sui multipli del dieci (non ultimo la bufala delle dieci piazze di Rovereto) e sui sogni che Valduga ha già tradotto in fatti concreti. Sono preoccupato per il vuoto “pneumatico” di programma e per le “fantasie cristalline” del giovane talento Miorandi. Indignato perché la sinistra continua ad essere reticente nel riconoscere quanto di positivo sia stato fatto in questi cinque anni. Per quanto riguarda i voti di preferenza, ricordo a Lorandi che i primi tre votati nella lista di Valduga, compreso il sottoscritto, hanno raccolto più di settecento voti e che tale consenso è stato espresso da cittadini assolutamente liberi e svincolati dalle vergognose e ben note logiche di appartenenza a conventicole varie». |
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